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lunedì 14 dicembre 2009

A prova di bolla

Il rientro dei capitali innescato dall'amnistia fiscale sembra aver ridato slancio alle compravendite di immobili residenziali, in particolare di quelli di pregio, per tradizione meno soggetti agli scossoni del mercato, ma pur sempre segnati dal calo degli investimenti dell'ultimo anno.

Ma c'è anche chi preferisce muoversi con più cautela, parcheggiando i capitali rientrati in Italia in qualche prodotto finanziario liquido in attesa di capire come meglio impegnare i propri soldi.

Ma perché ci si indirizza su immobili che costano dai 700mila euro in su per tagli di 100 mq? Perché il mattone di lusso appare immune dagli scossoni tipici del segmento immobiliare.

Chi cerca spazi di pregio predilige quelli posizionati ai piani alti, luminosi, dotati di terrazzo, ampi spazi di rappresentanza, doppi servizi, box o posto auto (sempre più apprezzati). Fondamentale anche il palazzo in cui è inserita l'abitazione, che deve presentarsi in ottime condizioni, meglio se ubicato in strade tranquille e lontane dal traffico. Molto apprezzata, poi, la presenza di soffitti a volta, cassettoni, affreschi e viste panoramiche.

Ciononostante, la crisi del credito ha allungato i tempi necessari alla vendita, oggi attorno agli 8 mesi per gli immobili di fascia alta. Mentre gli sconti praticati sul prezzo di offerta iniziale sono scesi al 16%, contro il 18% di un anno fa.

Anche le abitazioni di lusso dovrebbero archiviare il 2009 con compravendite e prezzi in leggera flessione. Almeno secondo Scenari Immobiliari secondo cui, a fine anno, in Italia saranno archiviate 27.500 transazioni su abitazioni di pregio, il 5,1% in meno rispetto alle 29mla tansazioni registrate nel 2008. E ciò avrà un impatto sui prezzi delle case, attesi in leggero ribasso (-2,5%) dopo la galoppata degli anni passati.

- Gabriele Frontoni, Milano Finanza, 5 dicembre 2009

domenica 6 dicembre 2009

Portafogli gonfi di mattoni

Paperoni d'Italia pronti a investire nel mattone. Malgrado il clima di incertezza che il mercato sta scontando, un investitore "affluent" su due si dichiara pronto, di qui ai prossimi due anni, a puntare sull'acquisto di un immobile. Questa la prima indicazione che arriva da una ricerca Aipb (Associazione italiana private banking).

Ricavata da interviste vis a vis condotte in settembre su un campione di 700 persone che si servono di consulenza private banking o che rientrano nella fascia target (in pratica, clienti o possibili clienti con all'attivo almeno 500mila euro di patrimonio finanziario investibile) l'indagine rivela che il 43,3% degli interpellati si dichiara "abbastanza interessata" all'acquisto di immobili in un lasso di tempo che va da oggi al 2011.

Clientela target di private banking divisa quindi a metà tra partito del "no" e partito del "sì". Ancora una volta è la crisi economica a creare un clima attendista e lasciare gli investitori alla finestra.

Per la clientela ad alto budget di spesa questo, tuttavia, è uno dei momenti più favorevoli per muoversi: molte le opportunità di scelta sul mercato, in un'ottica di investimento riflessivo. In più si tratta di acquirenti dotati di buoni margini di liquidità e quindi molto meno legati alla stretta del credito che sta frenando molte delle compravendite di immobili subordinate ai mutui bancari.

L'altra indicazione importante è che si compra più per mettere a reddito (17% contro il 12% di un anno fa) , a scapito di acquisti o sostituzioni di prime e seconde case da abitare direttamente.

L'87% degli intervistati ha dichiarato di pensare personalmente alla gestione del proprio patrimonio immobiliare, senza il supporto di un consulente esterno - utilizzato solo dal 12,4% del campione. Un comportamento diffuso soprattutto nei comuni medio-grandi del centro-sud.

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Scelta sempre valida e sicura si conferma il residenziale di pregio: ha tenuto a livello di quotazioni ed è appena stato sfiorato dalla crisi in fatto di appeal sul mercato in virtù di un'offerta limitata per quantità e qualità, soprattutto se si parla di location centrali di grandi città (Milano e Roma in testa).

Cristina Giua, Il Sole 24 Ore, Casa&Case, 21 novembre 2009