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domenica 31 maggio 2009

Case, nelle città spuntano gli affari

Alcune abitazioni oggi possono essere acquistate pagando fino al 10-12% in meno rispetto a un anno fa. E non sempre si tratta di case di bassa qualità o collocate in periferia.

"Diminuiscono i prezzi dei tagli grandi, mentre si salvano i monolocali, sostenuti dal crescente numero di single e da una domanda a fini d'investimento in leggera ripresa" osserva Guido Lodigiani, dell'ufficio studi di Gabetti.

Completa il quadro Fabiana Megliola, dell'ufficio studi di Tecnocasa: "Le tipologie di alloggi signorili e di pregio mediamente hanno tenuto di più, perché sono quelle cui si rivolge un target medio-alto"

Nel 2008 più ancora dei prezzi, sono diminuite le compravendite. Secondo i dati dell'agenzia del Territorio, i contratti sono stati 686mila, il 15% in meno rispetto all'anno prima.

"La domanda che si muove meglio è quella liquida", spiega Alessandro Ghisolfi, dell'ufficio studi di Ubh. I più avvantaggiati, insomma, sono coloro che possono fare a meno di un mutuo o contenerne l'entità entro il 50% del valore dell'immobile.

"I valori potrebbero scendere ancora - risponde Lodigiani di Gabetti - ma una casa è l'acquisto di una vita, quindi se si trova l'immobile adatto ai propri desideri, e se si ottiene un bello sconto, non ha molto senso attendere un ribasso". Anche per chi vende, dopotutto, firmare oggi potrebbe non essere una grossa perdita: a meno che l'acquisto non sia avvenuto molto di recente, la rivalutazione è garantita.

Cristiano Dell'Oste - Il Sole 24 Ore, 27 aprile 2009

venerdì 22 maggio 2009

I piccoli operatori scelgono i network

Le agenzie. Bilancio positivo per le reti in franchising

Il franchising immobiliare appare in salute, nonostante la crisi dell'economia. Secondo i dati comunicati dai maggiori network che operano in Italia, il numero delle agenzie affiliate è rimasto sostanzialmente stabile rispetto a 12 mesi fa. Con l'eccezione più marcata di Pirelli Re che ha perso l'8,7% delle agenzie nell'ultimo anno, passate da 554 a 506. Il fatturato è stabile o addirittura in rialzo per gli altri network (Il dato non è disponibile per Pirelli Re). Quindi sembra che la crisi non abbia colpito, almeno per il momento, questa tipologia di attività. Anzi, secondo Giovanni Elefante, presidente di Frimm, "proprio ora gli agenti immobiliari sono più propensi a legarsi a un marchioper ottenere visibilità e servizi".
E' da evidenziare come i dati forniti siano in qualche modo confutabili. Il numero di agenzie operative, per esempio, è da sempre oggetto del contendere tra gli opertori: alcuni inseriscono nelle proprie statistiche soltanto le strutture realmente operative, altri anche quelle per le quali è stato fimato il contratto di affiliazione ma che diverranno operative solo in seguito, anche dopo due anni. Lo stesso avviene per il fatturato: alcune insegne inseriscono soltanto il ricavato delle royalty, altri anche il ricavato della vendita di servizi agli affiliati. Fatta l'opportuna tara ai dati disponibili, Tecnocasa resta il marchio più diffuso in Italia. Stabile rispetto a un anno fa, con 2547 punti vendita che superano quota 3mila con il marchio Tecnorete, ha visto aumentare il fatturato da 43,3 milioni di euro del 2007 a 46,5 del 2008. Risultati positivi che riflettono un cambiamento profondo della figura dell'affiliato. "Rispetto al passato stiamo assistendo a un'evoluzione di quanti intendono affiliarsi - spiega Antonio Pasca, presidente di Tecnocasa Franchising -. Se fino all'anno scorso le richieste arrivavano soprattutto da persone che lavoravano in altri settori e volevano quindi cambiare attività, oggi sono sempre più spesso agenti immobiliari che già operano senza marchio a volersi unire a un network". In questo modo, se da una parte si mette in conto un esborso maggiore, costituito dai canoni di affiliazione, dall'altra si può contare su formazione costante, operazioni di marketing in scala nazionale e su una maggiore visibilità, che aumenta la possibilità di vendere i propri immobili. Insieme, ovviamente, al contenimento dei costi, che è un'altra moda del momento. Così i network si stanno attrezzando per realizzare agenzie molto grandi in cui operano decine di agenti immobiliari, con un solo canone di affiliazione da dividere tra tutti gli operatori che utilizzano la struttura. Remax lo sta già facendo, gli altri marchi saranno operativi a breve.
Il contennimento dei costi ha riguardato le stesse insegne di franchising immobiliare. Con la chiusura di un centinaio di filiali di proprietà, effettuata lo scorso dicembre da parte di Gabetti in Italia, ormai non esistono più marchi che dispongano di punti vendita propri. Poche le eccezioni, come quella di Toscano che continua a mantenere operative anche filiali a gestione diretta. "I risultati danno ragione al nostro modello di business - dice Fabrizio Tolli, responsabile del franchising di Toscano-. Il fatturato è stazionario, nonostante la difficile fase generale del mercato immobiliare, e le richieste di affiliazione sono in costante aumento". Unico dato negativo in questo quadro apparentmente positivo è la riduzione di personale da parte di Professionecasa, passato da 20 a 15 dipendenti del 2008. Questo a fronte di un aumento da 501 e 512 dei punti vendita affiliati. Un altro segnale che il contenimento dei costi e l'ottimizzazione delle spese resta sempre tra le priorità delle insegne del franchising.

Maurizio Cannone, Il Sole 24 Ore - Mondo Immobiliare, Sabato 9 Maggio 2009