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sabato 17 gennaio 2009

Vendite e locazioni. Giù i prezzi fino al 18%

L'andamento a livello di zone cittadine secondo i Focus del Sole 24 ore - Roma terza con una punta del - 16%

Il mercato delle case nelle principali città italiane ha chiuso il 2008 con una contrazione dei prezzi: in pratica quotazioni più basse, oppure "inchiodate" ai livelli del 2007 (e anche in quest'ultimo caso - è bene ricordarlo - sempre di passi indietro si tratta, perchè i prezzi correnti vanno poi "depurati" dall'inflazione, che nel 2008, in Italia, secondo l'Istat ha viaggiato con una media del 3,3%: il più alto negli utimi 12 anni). Per capire in quali zone delle grandi città abbia inciso il forte rallentamento, il "Sole 24 Ore" ha compiuto un'analisi, basandosi sul confronto tra i prezzi 2006 e 2008 neii quartieri che ogni settimana vengono analizzati nel Focus di "Casa&Case". Tali focus sono frutto dell'elaborazione, di volta in volta, delle quotazioni sul venduto dei maggiori network di agenzie immobiliari e non provengono quindi da un'unica fonte.
Ecco i principali risultati.
Firenze: dal -18% di Peretola al più contenuto -4% di Pian de' Giullari.
A Torino cedimenti nell'area di corso Moncalieri, con un calo del 18% e in misura minore Barriera di Milano con un -5%.
Roma: Ribassi fino al 16% (piazza Epiro), meno peggio Aurelia-Boccea con un -9%, ma non mancano i rincari, come all'Eur, in Prati e alla Balduina.
Per Bologna si va dal -6% di Buranello al -14% di Borzoli.
Meno 15% per Napoli Vomero e Arenella, mentre continuano a crescere i prezzi di Secondigliano, Carlo III e Capodimonte.
Sempre tra le città marittime, Genova registra un calo dal -10% di Sestri Alture al -14% di Borzoli.
A Palermo i prezzi calano dal -12% di Pallavicino e Montepellegrino al -15% di Piazza Marina.
Aumenti molto contenuti ma diffusi a Milano, fatta eccezione per alcune zone circoscritte: Vittorio Emanuele, Solferino, Porta Romana, Tito Livio, Sarpi-Canonica, San Siro, Rubens-Gambara.

Questo il quadro attuale. Mentre dal 2009 appena iniziato cosa aspettarsi? Inutile sperare nella svota prima della fine dell'anno, quando, se andrà bene, potrebbe intravedersi qualche accenno di ripresa in termini di domanda e vendite. Sul fronte prezzi l'Ufficio studi di Tecnocasa prevede ulteriori riduzioni, a livello nazionale, dal 4 all'1%, soprattutto per l'usato. Ci si aspetta una tenuta migliore per le zone centrali, dove l'offerta resta bassa soprattutto per gli immobili di pregio. Per l'ufficio studi di Gabetti "Se nel 2008 sono stati i volumi di scambi a subire il rallentamento più forte, quest'anno toccherà ai prezzi, con ipotesi di calo intorno al 6%".


In discesa libera i canoni di affitto

Passando in rassegna l'andamento degli affitti nelle grandi città italiane dalla fine del 2006 a oggi, i segni "meno" riguardano Bologna, Genova, Roma, Firenze e in parte Milano, con cali di 50-100 euro al mese per i bilocali e fino a 150 euro al mese per i trilocali. Rincari invece a Torino (+ 50-100 euro al mese per un bilocale) e, in misura minore, a Napoli (dai 20 agli 80 euro in più al mese).


Fonte: Il Sole 24 Ore - Casa&Case, sabato 17 gennaio 2009

lunedì 12 gennaio 2009

Case, cresce il mercato "single". Boom di richieste per i loft

Il Sole 24 Ore

13 gennaio 2008


Monolocali, bilocali, ma soprattutto loft. Cresce la richiesta di alloggi per single. In tutta Italia e soprattutto nelle grandi città. Lo registra il sito Immobiliare.it, che in questi ultimi sei mesi ha monitorato l'andamento di domanda e offerta di case. Secondo i dati raccolti, in Italia i single rappresentano almeno il 10% del mercato. Con picchi soprattutto al Nord, in particolare nelle grandi città.

A Milano i single residenti sono più di 300mila. E da soli rappresentano il 17% della domanda di case. A Bergamo, addirittura un terzo totale. Numeri più vicini alla media nazionale a Torino, che comunque ha fatto registrare incrementi del 2% di trimestre in trimestre. Cambia il mercato e cambia anche la tipologia di immobile richiesto. Nell'ultimo trimestre, soprattutto a Milano, è cresciuta soprattutto la domanda di loft. Nel solo ultimo trimestre del 2008, sono stati pubblicati sulle pagine del network Immobiliare.it oltre 4 mila annunci. Per avere un'idea della crescita, si pensi che nel corso dei tre mesi precedenti, erano poco più di 1.500.

A Roma e Bologna la domanda di alloggi dei single è in linea con la media nazionale. È in crescita invece quella delle giovani coppie. Nell'ultimo trimestre hannno rappresentato il 38% del mercato case della Capitale (+12% rispetto ai tre mesi precedenti). I numeri cambiano scendendo al Sud. Qui il mercato dei single è molto al di sotto della media (basti pensare a quanti giovani vivono con i genitori a causa delle difficili condizioni lavorative nel Meridione) e il boom si registra nella richiesta di immobili con almeno tre locali (In Puglia, ad esempio, costituiscono il 42% del mercato totale con un incremento pari a + 8% trimestre su trimestre). (An. Fr.)

sabato 3 gennaio 2009

L'Italia è pronta a ripartire

da Milano Finanza

3 gennaio 2009


Negli ultimi quarant'anni il mercato immobiliare itaiano ha registrato almeno tre grandi cicli che si sono tradotti in variazioni considerevoli dei prezzi. I primi due sono durati otto anni circa, mentre l'ultimo ha avuto un'ampiezza maggiore estendendosi dal 1998 fino al 2008. Se è vero che per prevedere il futuro è utile l'analisi del passato, è importante capire quali sono state le determinanti dei cicli pregressi e cosa ha influito sulla loro durata.

Dopo una fase di apparente stabilità dei prezzi registrata dal Dopoguerra a tutti gli anni Sessanta, il real estate italiano ha dovuto fare i conti con tre cicli immobiliari di una certa entità. Il primo, iniziato nel 1978 ha raggiunto un picco a cavallo tra il 1981 e il 1982. Dopodiché i prezzi delle case hanno battuto in ritirata stabilizzadosi fino al 1988 quando il mercato del mattone ha ripreso la sua corsa. Anche stavolta il ciclo ha avuto una durata limitata toccando un picco nel 1992 per poi sprofondare in pochi mesi nuovamente ai livelli di quattro anni prima. Ma è stato nel 1998 che ha preso il via quello destinato a diventare il ciclo di crescita dei prezzi più lungo della storia dell'economia italiana degli ultimi tempi. Per quasi dieci anni, il mercato è salito con una costanza matematica, sospinto da un cocktail di fattori che vanno dalla contrazione della disoccupazione all'avvio dell'euro, dallo scudo fiscale all'incremento della popolazione, fino ad arrivare al crollo del tasso di inflazione e alla forte riduzione del costo del denaro.

E adesso? Anche se l'analisi globale punta su un forte diminuzione del segmento immobiliare per il 2009, i fattori che hanno determinato la crescita del mercato appaiono ancora lontani dal laasciare l'Italia. E' per questa ragione che Scenari immobiliari, prevede per il mercato tricolore una fase di passione più contenuta che altrove. Già nella seconda metà del 2009, infatti, quando la fiducia tornerà a spirare su mondo della finanza e dell'economia, il mattone italiano potrebbe riprendere la marcia positiva, facendo leva sulla robustezza dei fondamentali che hanno alimentato la corsa del mattone negli ultimi dieci anni.


"Tutti i fattori positivi che hanno indotto la crescita del mercato immobiliare negli anni passati sono ancora presenti in Italia.
Per questo, stavolta, il ciclo negativo dovrebbe avere durata molto breve: la ripresa del mercato potrebbe arrivare già a partire dalla seconda metà del 2009"

Mario Breglia, Presidente di Scenari immobiliari
(intervista su Milano Finanza del 3 gennaio 2009)

venerdì 2 gennaio 2009

Intesa Sanpaolo cartolarizza mutui residenziali per 13 miliardi

Il Sole24ORE

Finanza e Mercati

2 gennaio 2009


Intesa Sanpaolo, più grande banca italiana per capitalizzazione, ha effettuato una cartolarizzazione di un portafoglio di mutui fondiari residenziali in bonis per 13.050 milioni di euro tramite il veicolo Adriano Finance 2, «nel quadro del prudenziale ampliamento della già elevata disponibilità di attivi stanziabili presso le banche centrali», annunciato l'11 novembre scorso. Lo annuncia il gruppo bancario in una nota, aggiungendo che la strutturazione dell'operazione è stata curata da Intesa Sanpaolo e Banca Imi in qualità di arrangers. Banca Imi è responsabile dell'offerta dei titoli, in qualità di lead manager e bookrunner.

L'operazione è articolata in un'unica tranche senior (classe A) di 12.174 milioni di euro - con vita media attesa di 5 anni, quotata presso la Borsa di Lussemburgo e cui è stato assegnato rating AAA da Fitch - e in una tranche junior (classe B) di 876 milioni di euro. I titoli, emessi con prezzo pari al 100% del capitale nominale, pagheranno una cedola a tasso di interesse variabile sull'Euribor a 6 mesi. Entrambe le classi di titoli sono state integralmente sottoscritte da Intesa Sanpaolo.

Unicredit cede i suoi immobili prestigiosi

CORRIERE DELLA SERA | Economia

31 Dicembre 2008


Nell'elenco figura anche Palazzo Broggi, in piazza cordusio a milano


Trasferiti in un fondo riservato di Fimit 72 edifici, tra cui alcune sedi storiche della banca, per un valore di 930 milioni di euro

MILANO - Unicredit ha ceduto 72 suoi immobili, compresa la sede centrale di piazza Cordusio a Milano, a un fondo riservato di Fimit Sgr per un valore di mercato di 930 milioni di euro. Nel fondo Omicron Plus immobiliare confluiscono quindi immobili per un totale di oltre 300mila mq di superficie. Oltre a quella di Milano (palazzo Broggi) figurano nell'elenco anche altre sedi storiche, come quella di Parma in via della Repubblica, quella di Bologna in via Indipendenza e quella di via dei Vecchietti a Firenze. Il valore di apporto è di 800 milioni di euro.

280 MILIONI - La plusvalenza per Unicredit sarà di 280 milioni di euro. L'istituto avrà il 33% delle quote del fondo e ha collocato a investitori istituzionali il 62%; il restante 5% sarà collocato entro febbraio. Gli immobili restano locati al gruppo, con contratti della durata di 18 anni più 6. Il fondo avrà una durata di 15 anni e Unicredit avrà la prelazione per il riacquisto di alcuni immobili considerati strategici. L'annuncio della dismissione di parte del patrimonio immobiliare, insieme ad altre iniziative del gruppo (cessione del 3,3% di Atlantia e cessione da parte della controllata Bank Austria dei diritti sugli utili di alcune società partecipate) ha fatto segnare un rialzo del titolo a Piazza Affari.

In frenata il mercato delle case nel 2009 giù prezzi e acquisti

La Repubblica

31 dicembre 2008


Le stime del centro studi Gabetti: valori in calo del 6%
Gli esperti: "Finora l'immobiliare aveva sentito poco la crisi"

ROMA - Continuerà anche nel 2009 il periodo terribile del mercato immobiliare italiano. Secondo le stime di uno dei principali operatori del settore, Gabetti, il prezzo medio degli immobili è destinato a cedere circa il 6%, perché "fino ad ora ha perso poco", spiega Guido Lodigiani, direttore dell'ufficio studi. Finora la crisi si era materializzata soprattutto in una riduzione delle compravendite. Il crollo delle vendite sembra potersi arrestare, anche se il 2009 si chiuderà comunque in negativo con un - 3% dei passaggi di proprietà: "il mercato delle compravendite, si stabilizzerà dopo le forti contrazioni subite negli scorsi anni, soprattutto nelle grandi città" affermano i tecnici della società.

Oltre a queste stime, Gabetti anticipa alcuni dei fenomeni che animeranno il mercato il prossimo anno: sconti per le grandi metrature, problemi di abbondanza di nuove case nei centri più piccoli e l'incremento del numero delle case in affitto. Lo studio presenta anche una divisione in base alle dimensioni della città che mostra come i centri medi e piccoli soffriranno di più il calo delle vendite e la città medie avranno invece un calo minore del prezzo.

Analizzando la due maggiori città italiane, si vede che la situazione è simile ma con indicatori invertiti: Milano terrà meglio sul versante prezzi, flessione del 5% contro il -6% delle transazioni, mentre a Roma si dovrebbe avvertire meno il calo delle vendite con un -2% rispetto alla media nazionale del -3%.

Si conferma dunque per il prossimo anno un mercato più favorevole a chi acquista casa rispetto a chi la vende, aiutano anche i tassi dei mutui: ieri l'Euribor ha segnato un nuovo record negativo. Il tasso a tre mesi, riferimento che le banche utilizzano per gran parte dei mutui a tasso variabile, è arrivato al 2,928% il livello più basso dal 29 maggio 2006. Crolla ai minimi dal 2004 anche l'altro tasso interbancario, il Libor, ora all'1,44% per i prestiti a tre mesi.

Si tratta però di un sollievo dopo anni di continui rincari. Federconsumatori ha calcolato che dal 2001 ad oggi i costi relativi all'abitazione sono lievitati del 35% (da 730,55 del 2001 a 989,40 del 2008) per chi ha comprato casa. L'aumento delle rate dei mutui a tasso variabile è stato mediamente di 200 euro al mese e ha coinvolto oltre 3 milioni di famiglie. Consistenti rincari, poi, hanno interessato soprattutto le bollette energetiche: + 54% per il riscaldamento e + 40% per il gas. Si aggiungono i costi di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, +189%.

Ancora peggio è andata a chi è in affitto: +79%, passando da un costo mensile di 610 euro nel 2001 a 1.090 Euro del 2008. Decollate anche le spese di condominio, aumentate del 74%, e quelle per il riscaldamento, luce e gas (aumentate rispettivamente del 54%, 64% e 40%). In totale per i locatari i costi mensili nel 2008 sono stati pari a 368,40 euro, ben il 54% in più rispetto al 2001 si fermavano a 238,65 euro al mese.

Luca Iezzi